Per il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus servono 11 miliardi di dosi di vaccini per i Paesi poveri entro il prossimo vertice del G7
Lo scorso 11 giugno al vertice del G7 in Cornovaglia, il premier britannico Boris Johnson aveva chiesto agli altri Stati di destinare un miliardo di dosi di vaccino per i Paesi poveri. Un impegno che gli altri leader hanno assunto a parole. Ma non nei fatti. Almeno secondo quanto ha riportato ieri Famiglia Cristiana. Il miliardo di dosi annunciato al G7 comprendere infatti anche gli impegni assunti dai singoli Stati lo scorso febbraio. I reali nuovi vaccini da destinare ai Paesi poveri sarebbero dunque 613 milioni. La necessità, per vaccinare il 60 per cento della popolazione con due dosi entro quest’anno, sarebbe invece di 11 miliardi. Numeri ben lontani da quelli che dovrebbero garantire Canada, Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Giappone.
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Anche qualora fosse garantito il miliardo di dosi neanche basterebbero. Ad evidenziarlo è stato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Ogni giorno muoiono più di 10 mila persone. Le comunità più povere hanno bisogno di vaccini, ma ora: non l’anno prossimo», ha sentenziato Ghebreyesus. «Il virus – ha aggiunto – si sposta più rapidamente della distribuzione mondiale dei vaccini». Questo proprio in riferimento alle promesse del G7. Fino ad oggi sono state 85 milioni le dosi diffuse in 131 Paesi. Meno del previsto. L’auspicio dell’Oms è che si arrivi al 70 per cento della popolazione mondiale vaccinata entro la prossima riunione del G7, in programma nel 2022 in Germania.
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