I portabandiera italiani alle Paralimpiadi

I portabandiera italiani alle Paralimpiadi

I due atleti riceveranno la bandiera italiana il prossimo 23 giugno al Quirinale, nel corso di una cerimonia ufficiale con il presidente Mattarella

Da martedì 24 agosto a domenica 5 settembre Tokyo ospiterà le Paralimpiadi. Oggi al termine della giunta de Comitato Internazionale Paralimpico, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, ha annunciato il nome del portabandiera azzurro alla competizione olimpica. Anzi, i nomi. Saranno la schermitrice Bebe Vio ed il nuotatore Federico Morlacchi. «Ogni parola su Beatrice è superflua, è un’immagine rimasta icona di Rio quando conquistò l’oro. Morlacchi, invece, non è solo uno dei più medagliati da Londra in poi, è un ragazzo straordinario per quanto fatto in vasca ma anche per la promozione del Cip in Italia. Questa seconda scelta è il riconoscimento agli straordinari risultati del nuoto paralimpico azzurro», ha detto Pancalli.

I due atleti riceveranno la bandiera italiana il prossimo 23 giugno al Quirinale, nel corso di una cerimonia ufficiale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per Bebe Vio non è la prima volta con la bandiera azzurra. La schermitrice veneta aveva avuto l’onore di far sventolare il tricolore durante la cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici in Brasile del 2016, dove aveva conquistato la medaglia d’oro individuale e il bronzo nella gara a squadre. Grande soddisfazione da parte della Federazione Italiana Scherma. «Un motivo d’orgoglio per tutta la famiglia della scherma italiana che da sempre, e oggi ancora di più, è fiera di Bebe. La storia di Bebe è un esempio di passione, di coraggio, di talento, di agonismo e di impegno sociale al servizio degli altri. Un modello virtuoso che siamo onorati di sostenere», ha sottolineato il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi.

Entusiasta anche Bebe Vio. «Dopo Rio 2016 fu un’emozione restituire la bandiera italiana al presidente Mattarella. Il mio sogno però – ha detto l’atleta veneta – era di riceverla di nuovo per avere l’onore di portarla a Tokyo e ora quel sogno è diventato realtà. Ho sempre dato il massimo per questo desiderio, che coltivavo sin da Londra 2012, quando feci la tedofora in rappresentanza dei futuri atleti paralimpici. Spero in questo modo di poter ispirare i sogni di tanti bimbi con disabilità che vogliono cominciare un percorso paralimpico per godersi la vita grazie allo sport».

@dalsociale24

(foto Buzzi)

Redazione
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