Il festival si svolgerà nei weekend dal 18 settembre al 10 ottobre, creando una staffetta tra Torino, Milano, Roma e Napoli
Open House punta alla riapertura nel segno della condivisione e della conoscenza. Una riapertura in rete, globale. Un viaggio nell’architettura da nord a sud. Da Torino, passando per Milano, Roma e Napoli. Quattro città che posseggono storie, modelli urbani, tipologie architettoniche molto diverse l’una dall’altra, ma accomunate da un carattere italiano, quel certo modo di definire e vivere gli spazi che ci è peculiare. Un festival che, a differenza degli anni passati, sarà un tutt’uno. Questa mattina, infatti, alla Triennale di Milano è stata presentata la rete Open House Italia che coinvolge tutte e quattro le città. Un percorso comune per esplorare le città coinvolte e confermare quanto lo spazio urbano sia il miglior luogo deputato allo scambio, confronto e partecipazione per le comunità e i cittadini che quotidianamente le abitano.
Il festival si svolgerà nei weekend dal 18 settembre al 10 ottobre. Una staffetta che partirà con Torino nel fine settimana del 18 e 19 settembre, seguita da Milano il 25 e 26 settembre, Roma il 2 e 3 ottobre e, in chiusura, Napoli nel weekend del 9 e 10 ottobre. Lo scorso anno sono state 300 mila le visite, 2 mila i volontari, 700 i luoghi e i percorsi, 90 mila i followers. Dalle periferie al centro, dallo storico al contemporaneo, tra edifici pubblici e spazi privati. L’architettura delle città si apre di nuovo ai visitatori accogliendoli dietro le quinte di luoghi e percorsi di straordinario interesse, spesso inaccessibili, svelati in quattro weekend di visite guidate gratuite.
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Altra novità di quest’anno è il progetto video-editoriale Trame Urbane, nel corso del quale quattro personaggi accompagneranno la narrazione delle città attraverso i luoghi a loro più cari o significativi. A partire da settembre progetto prenderà il via con le prime quattro video interviste: il regista Marco Ponti per Torino, lo scrittore Marco Missiroli per Milano, il fotografo Francesco Zizola per Roma, la scrittrice Valeria Parrella per Napoli. Proprio dal capoluogo campano i direttori di Open House Napoli, Stefano Fedele e Alessandra Thomas, hanno sottolineato che «l’evento va considerato solo il primo tassello di un percorso di collaborazione progettuale più ampio che mira a costruire un ritratto sempre più articolato e inclusivo dell’architettura italiana delle città. E la connessione a questa rete costituisce a nostro avviso un’opportunità non solo per Open House Napoli, ma per la città nel suo complesso».
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