Vino, le etichette dei ragazzi disabili

Vino, le etichette dei ragazzi disabili

Circa mille bottiglie dell’azienda Monte delle Vigne avranno l’indicazione denominazione d’origine inclusiva

I prodotti agroalimentari di eccellenza possono riportare sigle come dop e docg. Acronimi che significano rispettivamente denominazione di origine protetta e denominazione di origine controllata e garantita. Il vino dell’azienda vinicola Monte delle Vigne di Ozzano Taro, in provincia di Parma, avrà la sigla doi: denominazione d’origine inclusiva. Una sigla non riconosciuta, ma dall’alto valore simbolico e sociale. Ma anche concreto, perché le bottiglie che riporteranno questa indicazione vedranno apposta un’etichetta particolare, unica. Quella realizzata da ragazzi con disabilità. Una linea a tiratura limitata che riporta tre etichette diverse, realizzate da altrettanti ragazzi, che hanno preso parte all’intera fase di realizzazione, dal disegno fino alla post produzione grafica.  

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con le associazioni B-Factory, Anffas e Nupa. I ragazzi coinvolti hanno lavorato con il supporto della psicologa Lucrezia Angioini e di Mirko Leraghi di Up comunicazione. Le circa mille bottiglie realizzate con queste etichette saranno in vendita dai primi di luglio nello store della cantina. Il 20 per cento del ricavato andrà alle tre associazioni che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. Il vino in questione è un bianco fermo, prodotto dall’incontro delle uve Malvasia, Chardonnay e Sauvignon. Un blend creato appositamente per questo progetto. Anche la conformazione dell’etichetta è diversa dal solito. Sul davanti non è presente il logo Monte delle Vigne, come si è soliti fare, ma la firma dell’autore del disegno.

L’idea di questo progetto è venuta all’amministratore delegato di Monte delle Vigne, Lorenzo Numanti. «Volevano delle etichette che fossero frutto del lavoro di questi ragazzi, delle loro passioni e della loro vita. Abbiamo iniziato in primavera e siamo arrivati subito a concreta esecutività. Non vuole essere un progetto commerciale. In azienda avevamo il desiderio di fare qualcosa di positivo per il bene dei giovani e della comunità», ha dichiarato Numanti.

@dalsociale24

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