Il 14 luglio parte la 16esima edizione della carovana del festival di cinema antimafia promosso da Cinemovel Foundation e Libera
Il 14 luglio partirà da 16esima carovana di Libero Cinema in Libera Terra. L’edizione 2021 del festival di cinema itinerante contro le mafie torna a viaggiare da nord a sud con una formula mista, capace di tenere insieme dimensione analogica e digitale. Il festival, promosso da Cinemovel Foundation e Libera, affronterà i temi della crisi sanitaria, economica, sociale e culturale provocata dalla pandemia. Lo farà, come sempre, con attenzione alla criminalità, capacità di trasformare questa, come altre crisi,in una nuova occasione di arricchimento, grazie all’ingente disponibilità finanziaria derivante dai traffici illegali.
Quest’anno non ci sarà un solo tema conduttore, ma più d’uno, come dichiara a dalSociale24 Enzo Bevar di Cinemovel Foundation. «Il cinema entra a scuola. Affronteremo dunque il ruolo cultura nella crescita e nella formazione dei giovani. Ci sarà il tema delle terre dei fuochi. Un allargamento ad un concetto che ormai nessuno può definire solo campano. E ancora il ruolo della cultura nei processi di rigenerazione, tema cara a Cinemovel. E infine il pianeta terra, la cui narrazione sarà declinata sulla specificità della filiera agroalimentare, e dunque anche con il ruolo delle cooperative di Libera».
C’è un tema che più di tutti è presente. E allo stesso tempo assente nella narrazione della realtà. «Le immagini che continuano a mancare», evidenzia Bevar nell’intervista a dalSociale24. «Sono tante le immagini che mancano per una rappresentazione plurale società in cui viviamo. Penso all’assenza dei soggetti più fragili: ragazzi, anziani, poveri. Mancano nel cinema italiano, che ha cultura una cinematografica che ha declinato questi temi per decenni. Questi argomenti devono tornare centrali nella narrazione cinematografica», aggiunge il rappresentante di Cinemovel.
In più in questa edizione c’è Libero cinema magazine. Partendo dall’esperienza dei talk dello scorso anno è diventato un momento fisso che sarà diviso in cinque puntate per affrontare i cinque temi che sono il filo rosso di questa edizione. E poi c’è il fulcro del festival cinematografico: i film. Come ogni anno l’organizzazione si è avvalsa della consulenza di Fabrizio Grosoli. A questa si aggiunge il coinvolgimento dei territori «cercando di trovare il film giusto per ogni piazza. Anche sulla scorta di quello che è il tema sul quale sta lavorando il presidio di Libera in quel momento. Ci sarà la centralità del documentario italiano. Molti rischiavano di non essere visti per via dei cinema chiusi», ha ricordato Bevar.
I dodici titoli saranno disponibile anche su MyMovies per la parte online del festival, così da consentire la fruizione anche a quanti non potranno essere fisicamente alle tappe della carovana. Torneranno in scena anche due spettacoli, Mafia liquida e Rifiutopoli. Come accennato il festival si lega a doppio filo con i campi di Libera. Quest’anno le iscrizioni – non ancora chiuse – hanno già superato il limite massimo di iscritti di sempre. Per Bevar di tratta di «una risposta all’emergenza sociale, all’esigenza di socialità e di condivisione di esperienze dal vivo che le persone ricercano soprattutto sui temi sociali». Il programma completo è disponibile sulla pagina dedicata su Mymovies.
@ciro_oliviero