La pandemia ha logorato molte relazioni sociali. Non solo quelle interpersonali, come quelle tra gruppi di pari, ma anche quelle professionali e come vedremo anche intersettoriali. Secondo un’indagine dell’Osservatorio di Psicologia in cronicità, in collaborazione con la Regione Lazio, un terzo dei pazienti con malattie croniche ha faticato a comunicare con il proprio medico curante in questi 18 mesi caratterizzati dal Covid.

Lo studio è stato presentato in occasione dell’evento “Emozioni in Cronicità ai tempi del Covid 19 – Ricerche e prospettive future”, organizzato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio. Se la perdita del rapporto medico – paziente era già grave ed evidente nelle abituali situazioni, lo è ancora di più nei pazienti che hanno bisogno di terapie specifiche.

Secondo lo studio addirittura uno su dieci ha smesso di contattare il proprio medico. La ricerca portata avanti dall’Osservatorio di Psicologia ha interessato 114 soggetti con una età compresa tra 20 e 86 anni affetti da diverse patologie come diabete, artrite, tumori, cardiopatie. Lo studio ha evidenziato un peggioramento dello stato di salute e della condizione psicologica dei pazienti cronici durante il periodo di connesso all’emergenza sanitaria. Solo l’11.4% dei pazienti ha invece risposto positivamente riferendo riferito un miglioramento nella gestione della malattia.

Quasi la metà degli intervistati ha dichiarato di essere stato costretto a chiedere un supporto specialistico di tipo psicologico. I dati completi dello studio “Emozioni in Cronicità ai tempi del Covid 19 – Ricerche e prospettive future” sono disponibili sul sito dell’Osservatorio di Psicologia in cronicità e sulle sue pagine social Facebook, Instagram e Linkedin.

@rob_malfatti