Attraverso il sistema fishing for litter, la startup dà una seconda vita alla plastica recuperata in mare realizzando costumi da bagno
Ogni giorno viene prodotto un milione di bottiglie di plastica. Ogni anno ne vengono acquistati 500 miliardi. Solo il 7 per cento della plastica viene riciclata. La restante parte finisce in discariche autorizzate e non. Nella natura. Gran parte finisce nei mari. Ogni anno circa 11 milioni di tonnellate di plastica finiscono nelle acque. Oltre 250 mila le tonnellate di materiale plastico che vengono scaricate solo nel Mediterraneo. Questa plastica rovina l’ecosistema marino, le spiagge dove i rifiuti vengono trasportati dalla corrente (oltre a finirci per sversamenti diretti) e di conseguenza anche la salute dell’uomo.
C’è chi quei rifiuti le recupera in maniera volontaria, come Let’s do It! Italy durante il World Cleanup Day. E c’è chi è riuscito a farne persino un lavoro. Come nel caso di Ogyre, la prima startup in Italia a realizzare il fishing for litter, ovvero la raccolta di plastica in mare tramite i pescatori. Questi ultimi, regolarmente remunerati, consegnano a Ogyre i rifiuti in plastica che restano attaccati alle reti durante l’attività di pesca. Gli operatori della startup li portano a terra, li smistano e rendicontano. I pescatori non potrebbero portarli a riva, a causa del vuoto normativo che il disegno di legge Salvamare sta cercando di colmare.
Partita ad aprile di quest’anno, la caccia alla plastica nelle reti da pesca ha già assicurato ad Ogyre oltre 300 chili di rifiuti grazie ai primi sette pescherecci partner che hanno agito a Cesenatico, Goro e Porto Garibaldi in provincia di Ferrara. ‘obiettivo che si sono preposti entro la fine dell’anno è raggiungere almeno 60 pescherecci in varie zone d’Italia. Ad oggi sono già state realizzate azioni di pulizia ad hoc a Portofino, Bogliasco, Recco in Liguria e sulla spiaggia Is Solinas in Sardegna. L’obiettivo ancor più ambizioso e a medio lungo termine di Ogyre è far sì che il fishing for litter diventi una pratica alla portata di tutti.
Con la plastica recuperata e riciclata Ogyre produce costumi da bagno. Per produrre un costume si impiegano circa 2 chili di plastica trasformata in filato riciclato. Due i modelli disponibili. Oshorts, quello da uomo, realizzato da poliestere ricavato da filato in plastica rigenerata. E Okini, quello da donna, realizzato in poliammide riciclato certificato.
@dalsociale24
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