L’attività rientra nel progetto Musica in libertà, promosso dall’associazione Rock10elode e finanziato dall’8×1000 della Chiesa Valdese
La musica è forse la principale evasione per i detenuti. Soprattutto per i minorenni. E non solo ascoltarla, ma anche produrla. Come nel caso dei ragazzi ospiti dell’istituto penale minorile Malaspina di Palermo. Grazie al progetto Musica in libertà, promosso dall’associazione Rock10elode e finanziato dall’8×1000 della Chiesa Valdese, i 14 ragazzi reclusi hanno scritto sette canzoni. Tra queste c’è Fiori dal nulla, accompagnata da un videoclip. «È la rabbia che ci ha portato in gabbia, queste parole mi fanno liberare». Questo un passaggio della canzone trainante del progetto musicale. Ed è proprio questo che cantano in questo rap i giovani detenuti: la rabbia e la voglia di libertà.
«Nei singoli testi scritti e con Fiori dal nulla, i ragazzi sono riusciti a raccontare alcuni momenti della loro vita con il linguaggio musicale, a dire di sé e dell’esperienza detentiva, a dare parola ai loro desideri e ai sogni che sperano di realizzare. È stata inoltre un’opportunità per riflettere e trasmettere messaggi profondi di accoglienza, di giustizia e legalità», ha detto la direttrice dell’istituto Malaspina, Clara Pangaro. Le attività sono partite a febbraio con il laboratorio di scrittura realizzato dai musicisti Giuseppe Jaka Giacalone e Claudio Terzo. A coadiuvarli la tutor psicologa Ornella Longo e gli educatori dell’istituto Annalisa Arcoleo e Dario Caggia.
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