Come ha detto il presidente del Seregno, Davide Erba, «il calcio è il maggior veicolo di propaganda nella nostra nazione». Spesso i calciatori, le società e l’ambiente tutto si rendono partecipi o complici di gesti antisportivi, antisociali. E le immagini fanno il giro del mondo. Le immagini delle divise con cui è sceso il campo il Seregno nella partita di esordio di Lega Pro contro la Triestina non hanno girato nemmeno sulle reti televisive nazionali. E non hanno trovato neanche tantissimo spazio sui giornali. Pazienza. Ma la scelta della società della Brianza va raccontata. La squadra è scesa in campo con la scritta «Vacciniamoci» sulla divisa da gara, al posto dello sponsor.

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«Per una volta abbiamo deciso di staccarci da una logica strettamente commerciale, riservando lo spazio che solitamente sulle maglie è occupato dagli sponsor ad un’esortazione chiara e rivolta a tutti, quella appunto a vaccinarsi», ha aggiunto il presidente della società sportiva. Un’iniziativa che è stata accolta con favore dei tesserati, tutti vaccinati, ed anche dalla Figc e dalla Lega Pro. Al Seregno sono infatti arrivati i complimenti sia da Gravina, che da Ghirelli. E proprio il presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha commentato l’iniziativa evidenziando che «vaccinarsi è la sola chiave che abbiamo per riaprire le porte alle nostre vite e poter ripopolare gli stadi con gioia ed in piena sicurezza».

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