Sono oltre 800 le richieste di aiuto di altrettante donne che sono pervenute nelle ultime due settimane
Parisa è una donna afghana di 38 anni. Assieme ad altre 135 donne era una driver delle Pink Shuttle di Kabul. I taxi rosa guidati da donne per il trasporto collettivo delle donne. Un’esperienza innovativa. Nel caso – più unico che raro – di Parisa era anche appoggiata dal marito. L’esperienza dei taxi rosa, nata grazie al progetto della onlus romana Nove, ora non c’è più. Quelle donne, che nelle ultime settimane erano state insultate e minacciate per le strade della capitale afghana ora sono in salvo. Sono state trasferite in Italia su due voli charter, messi a disposizione dal trust Nel nome della donna, sui quali hanno indossato dei fazzoletti rossi, come segnale di riconoscimento.
Questo processo rientra nella campagna Le donne per donne, rete civica di donne che si impegna in iniziative concrete per l’emergenza rifugiati in Afghanistan. Sono oltre 800 le richieste di aiuto di altrettante donne che sono pervenute nelle ultime due settimane. Molte di queste donne sono finite nelle liste di proscrizione del regime talebano. Per questo è fondamentale il loro espatrio. Come nel caso delle driver di Pink Shuttle. Questo lo scopo della rete Le donne per le donne, in continua crescita. Una rete alla quale si può aderire scrivendo a info@ledonnexledonne.org indicando nome, cognome, residenza, mail, numero di telefono e il tipo di supporto che si è in grado di offrire. La rete ha anche avviate campagne di fundraising e sensibilizzazione.
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Per le donne afghane si è mobilitato anche il settore della moda. La catena di negozi Coin sta promuovendo una raccolta fondi. Per ogni acquisto effettuato sul negozio online del marchio, Coin devolverà un euro alla fondazione Pangea Onlus, impegnata a sostegno delle donne afghane dal 2003. Yamamay ha deciso di sostenere la campagna di Unhcr a sostegno dell’Afghanistan. Intanto i minivan rosa che hanno espletato fino a poche settimane fa il servizio di trasporto delle donne saranno riconvertiti dalla fondazione Only the Brave in strutture mobili di emergenza.
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