Nato dall’unione tra la casa editrice Marotta&Cafiero e la legatoria Tonti nell’area nord di Napoli
Giovedì 16 settembre il teatro Mercadante di Napoli ha ospitato la presentazione del Polo del libro di Napoli. Un’attività che metterà al centro l’ecologia, la collaborazione tra realtà del territorio e la capacità di programmare. Un’idea nata dall’unione tra la casa editrice Marotta&Cafiero e la legatoria Tonti nell’area nord di Napoli. Due realtà che già lavorano assieme nella produzione di libri a chilometro zero ed attenti all’ambiente. Come nel caso delle pubblicazioni di Stephen King e Daniel Pennac. «Ma l’idea va oltre, come quella di aprire un centro studi del libro per la ricerca delle materie prime», sottolinea il direttore editoriale di Marotta&Cafiero, Rosario Esposito La Rossa.
«Finalmente parliamo di filiera corta, produzione lenta, economia circolare applicati al mondo del libro. Allargare al concetto stesso di bibliodiversità, provare a fare libri diversi attraverso l’artigianato del libro. Grazie a questo circuito virtuoso le professionalità restano sul territorio», aggiunge Esposito La Rossa. Libri di qualità, dunque, ma anche «compatibili con le nuove sfide ambientali, sociali e industriali», evidenzia il premio Ambientalista dell’anno. Gli fa eco Fabrizio Attanasio della legatoria Tonti, sottolineando che «cerchiamo di offrire qualcosa di particolare anche con lavorazioni artigianali, ma ad impatto zero sull’ambiente sfruttando carte riciclate, carte che provengono da scarti di filiera agroalimentare, casearia».
Il prossimo step di questa collaborazione è la realizzazione di copertine in amido di mais, per rendere i libri ancora più sostenibili. Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte anche l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il presidente della sezione Industria culturale e creativa dell’Unione Industriali di Napoli, Antonio Parlati.
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