Mercoledì 22 settembre alle 10 la posa della prima pietra dei lavori nel bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli
La situazione dei beni confiscati in Italia è molto complicata, come testimonia la relazione finale dell’inchiesta sui beni sequestrati e confiscati realizzata dal IX Comitato della Commissione bicamerale antimafia. E lo testimonia anche la storia che ha visto protagonista la Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola, il bene confiscati più grande dell’area metropolitana di Napoli, dove si rischiava di perdere il finanziamento di un progetto di 1.497 milioni di euro. Il progetto è stato recuperato all’ultimo, grazie alla tenacia del direttore della Masseria Giovanni Russo.
Mercoledì 22 settembre sarà posta la prima pietra del cantiere per il recupero del bene confiscato. Alla cerimonia prenderà parte il Prefetto di Napoli Marco Valentini. Con lui anche il commissario straordinario del Comune di Afragola Anna Nigro ed i sub commissari Mariagrazia Cerciello e Dario Annunziata. Sarà dunque possibile proseguire il lavoro iniziato a marzo 2017 dalla rete di cinque soggetti affidatari del bene. I numero di questi anni per il recupero del fondo agricolo ha visto il coinvolgimento, tra gli altri, di 308 famiglie nell’attività degli orti urbani.
«Dove per anni hanno regnato malaffare e poi abbandono, si inizierà a scrivere una nuova pagina di storia, che vedrà la nascita di una casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza, uno shop, un’aula per la formazione, una bouvette e numerose altre attività che daranno realmente inizio ad un percorso di riappropriazione e riscatto per un territorio da troppo tempo martoriato dalla camorra. Oggi ci fermiamo un attimo per festeggiare, domani torneremo a contrastare concretamente camorra e malaffare», ha detto il direttore della Masseria Ferraioli Giovanni Russo.
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