L’indagine Rinascita Sarno ha portato all’arresto di due imprenditori con l’accusa di inquinamento ambientale e scarico abusivo di reflui industriali
Il Sarno è il fiume più inquinato d’Europa. Un lungo corso d’acqua che attraversa parte della provincia di Napoli e parte di quella di Salerno. E rappresenta un’emergenza ambientale importante. Lo è a causa dei continui sversamenti industriali, come quelli dei due imprenditori individuati grazie all’indagine Rinascita Sarno. L’operazione, condotta dai carabinieri ambientali di Napoli, è stata coordinata dalla Procura di Torre Annunziata. I due imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari
Due imprenditori sono finiti ai domiciliari con l’accusa di inquinamento ambientale del fiume Sarno, scarico abusivo di reflui industriali e reiterata violazione di sigilli.
LEGGI ANCHE: Puntare sull’educazione ambientale
Un periodo di risultati importanti nel contrasto agli sversamenti abusivi nel fiume Sarno. Poche settimane fa il nucleo investigativo dell’arma aveva scoperto un’azienda conserviera di Sant’Antonio Abate che aveva smaltito illecitamente rifiuti nel fiume. Al proprietario dell’attività erano stati sequestrati beni per un valore pari a 200 mila euro. Le forze dell’ordine e la Procura non sono le uniche a vigilare sulla situazione. Da anni le associazioni ambientali ed i cittadini si battono per la tutela dell’area. Negli ultimi anni sono state numerose le attività messe in campo a difesa del Sarno. Da Salviamo il Sarno alla lettera che Marevivo ha scritto al presidente della Repubblica Mattarella. Fino al sito SOSarno.it, per raccogliere segnalazioni, anche in forma anonima, da inoltrare agli organi competenti.
@dalsociale24