Nella provincia della Sicilia occidentale si è aperto un contenzioso tra Comune di Trapani, Libero Consorzio, Ufficio Scolastico Territoriale
A non garantire i diritti a disabili si rischia la condanna per discriminazione. La sentenza del Tribunale di Lucca di dieci giorni fa è destinata a fare giurisprudenza. La condanna al Comune per non aver assegnato ad uno studente l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione potrebbe ripetersi presto altrove. In Sicilia, ad esempio, dove da settimane ci sono migliaia di studenti che attendono di vedere riconosciuti i propri diritti. Studenti con disabilità che attendono che le scuole garantiscano loro insegnanti di sostegno, assistenti per l’autonomia e la comunicazione, assistenza materiale e igienica, trasporto scolastico. Mancanze che si aggiungono al quadro disastroso dipinto dalla rilevazione Istat sulle Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori.
Ci sono casi di intere province dove il servizio non è ancora partito. Palermo, Catania e Messina. Le denunce dei deputati regionali Marianna Caronia e Carmelo Pullara non hanno ancora sortito effetto. I ritardi sono stati registrati anche nelle province di Marsala e Trapani. Nella provincia della Sicilia occidentale si è aperto un contenzioso tra Comune di Trapani, Libero Consorzio, Ufficio Scolastico Territoriale. Mentre gli enti si rimpallano su chi debba espletare i servizi, 180 bambini disabili restano a casa in attesa che gli sia garantito un diritto. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco. Il segretario generale della Uil di Taranto, Eugenio Tumbarello, ha sottolineato che «bisogna applicare il principio di sussidiarietà. Diffidiamo tutte le amministrazioni inadempienti a dare immediata soluzione al problema, a partire dal Comune di Trapani».
@dalsociale24