Assorbenti biodegradabili ed anche compostabili, e quindi differenziabili nei rifiuti organici, perché prodotti in tessuto non tessuto in cotone biologico
Lo scorso ottobre il Consiglio dei Ministri ha previsto il taglio dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile. Una vittoria per quanti si battevano da anni per il raggiungimento di questo obiettivo. In verità le richieste erano l’azzeramento, come avvenuto nel Regno Unito, o la riduzione al 4 per cento come la maggior parte dei beni di consumo. Ma data la resistenza delle parti, già questo risultato può essere considerato molto importante. Ora la questione assorbenti passa sul piano ambientale. Dalla metà del ventesimo secolo, molti tamponi e assorbenti contengono piccole quantità di plastica. La copiosa produzione di questi prodotti e l’altrettanta copiosa dispersione nell’ambiente, contribuisce all’inquinamento da plastica, soprattutto nei mari.
Una soluzione c’è: usare assorbenti che non contengono plastica. Biodegradabili ed anche compostabili, e quindi differenziabili nei rifiuti organici. Ce ne sono anche di italiani, quelli della Sanicot, che li produce in tessuto non tessuto in cotone biologico. Si tratta degli assorbenti della linea Vivicot Bio, che, tra le altre certificazioni, hanno anche quella di compostabilità secondo lo standard Uni En 13432. Oltre che in diverse catene di supermercati è possibile ordinarli online su Macrolibrarsi, Farmaè e Sorgente Natura.
Questi assorbenti sono venduti con Iva al 5 per cento, con un risparmio del 17 per cento, prevista per i prodotti igienico-sanitari come da art. 32-ter della normativa Uni En 13432 del 2002.
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