Orfani di femminicidio e diritto all’infanzia

Orfani di femminicidio e diritto all’infanzia

L’iniziativa rientra nel progetto Respiro selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Sono oltre 2mila gli orfani di femminicidio in Italia. Gli eventi traumatici e dolorosissimi che i cosiddetti orfani speciali devono affrontare hanno un impatto psicologico devastante con conseguenze su tutta la loro sfera di vita. Secondo Costanza Baldry, autrice della prima ricerca sul fenomeno, questi bambini hanno perso anche la capacità di sognare una vita normale e felice. Domani, a partire dalle 10, si terrà l’evento online Orfani di femminicidio e diritto all’infanzia. Un’occasione per portare all’attenzione del pubblico la condizione complessa e sommersa degli orfani speciali alla presenza delle Istituzioni e con testimonianze di vita vissuta. All’iniziativa interverranno, tra gli altri il presidente di Con i Bambini, Marco Rossi-Doria, il vice presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, Paolo Siani, la presidente della commissione parlamentare sui Femminicidi, Valeria Valente.

L’iniziativa rientra nel progetto Respiro selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. 13 i partner attivi su tutto il territorio nazionale e in particolare in Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. L’intervento quadriennale intende promuovere un modello di intervento e di cura che salvaguardi la prossimità e le relazioni personali di bambini e bambine e vuole favorire un cambiamento culturale, costruendo insieme ai media e ai comunicatori (anche d’impresa) un’alleanza che permetta di diffondere un nuovo approccio alla prevenzione della violenza domestica.

Il primo obiettivo del progetto è creare sistema. «Molto spesso gli orfani tornano a essere invisibili. Con il progetto sosteniamo reti locali di prossimità, che vadano al di là dei servizi sociali specifici e coinvolgano gli insegnanti, i genitori dei compagni, gli allenatori sportivi, l’oratorio condividendo con loro le modalità per riaccogliere il bambino dopo l’evento tragico e le strategie psicoeducative», ha sottolineato Fedele Salvatore, presidente della cooperativa sociale Irene ’95 di Marigliano, capofila del progetto Respiro. Nel concreto il progetto lavora su quattro macro aree: presa in carico dei minori orfani, sostegno alle famiglie affidatarie, formazione degli operatori, prevenzione e sensibilizzazione.

@dalsociale24

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