Il Beverage Container Refund Scheme prevede l’aumento di 10 centesimi sul prezzo al dettaglio di alcune bevande confezionate come cauzione
Dal 2018 il caseificio inglese Parker Dairies è tornato ad utilizzare le vecchie bottiglie in vetro al posto di quelle in plastica. I contenitori vengono raccolti, sterilizzati e riutilizzati. Dal 1 gennaio in Francia è entrata in vigore la direttiva per eliminare oltre un miliardo di imballaggi in plastica annui non necessari, che punta a far scomparire il packaging in plastica dal 37 per cento dei prodotti ortofrutticoli venduti sul territorio nazionale.
Lo scorso novembre il dl Semplificazione ha introdotto, tra le altre cose, il cauzionamento degli imballaggi in vetro, plastica e metallo. Molti hanno confuso questo passaggio con la reintroduzione del vuoto a rendere, pratica che purtroppo non è più attiva nel nostro Paese. C’è chi però va in controtendenza, come Malta. Il piccolo Ststo del Mediterraneo ha varato un piano per la corretta gestione dei rifiuti ed il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero entro il 2050.
Il Beverage Container Refund Scheme prevede l’aumento di 10 centesimi sul prezzo al dettaglio di alcune bevande confezionate in bottiglie, lattine o bicchieri monouso. Un deposito cauzionale addebitato dai produttori. La restituzione del vuoto permetterà di riavere i 10 centesimi spesi, che saranno trasformati in buoni spesa riscattabili alla cassa del supermercato. Sarà possibile depositare i contenitori anche presso gli oltre 160 distributori automatici installati in negozi, chioschi e parchi pubblici.
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