Eliminare sussidi per le attività ambientalmente dannose orientando gli investimenti verso misure di sostegno alle fonti energetiche rinnovabili
La Protezione civile ha diramato allerta meteo per ondate di calore in arrivo in queste ore. E siamo appena al 4 giugno. Reagiremo inevitabilmente con condizionatori a palla che a fronte del sollievo offerto alle nostre abitazioni, bene bene non fanno a questa condizione di caldo e umidità. L’industrializzazione, le fonti fossili e stili di vita in disarmonia con il nostro pianeta hanno attivato questo processo irreversibile di surriscaldamento globale associato al quale vi sono questi fenomeni meteo cosiddetti estremi le cui conseguenze spesso diventano estremamente tragiche.
Cambiare radicalmente paradigma quindi nell’ambito dei nostri consumi non è una scelta. E’ un dovere. Così come è doveroso da parte delle comunità internazionali mettere da parte una volta e per tutte ogni forma di tentennamento sul cambio di passo energetico. Eliminare definitivamente ogni forma di sussidio per le attività ambientalmente dannose recuperando e orientando gli investimenti verso misure di sostegno alle fonti energetiche rinnovabili e ancor di più al risparmio energetico. Potenziare e rendere sempre più conveniente il trasporto pubblico con mezzi non inquinanti. Pensare a un vero e proprio Piano Marshall ambientale attraverso il quale rendere il settore industriale sempre più in linea con i moderni criteri di economia circolare. Applicare e rendere sempre più vincolante l’applicazione dei criteri minimi ambientali nella pubblica amministrazione.
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Dare ascolto e rendere partecipi fattivamente le tante, tantissime realtà locali, nazionali e internazionali delle scelte politiche che i vari livelli di governo sono chiamati a compiere per il bene delle loro comunità. Domani ricorre la Giornata Mondiale dell’Ambiente, e il tema dell’edizione di questo 2022 è Only One Earth. Abbiamo un solo pianeta su cui poter vivere e i nostri scriteriati comportamenti rendono sempre più critiche le condizioni di incolumità e sopravvivenza. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono ormai superati e serve maggiore ambizione per poterne fissare di nuovi. Ma per fare tutto ciò serve innescare un processo veramente rivoluzionario che riecheggia anche tra le bombe del sanguinoso conflitto in Ucraina giunto al suo centesimo giorno: c’è bisogno di cooperazione e solidarietà.