L’incendio dell’auto non ferma Maria Venditti

L’incendio dell’auto non ferma Maria Venditti

Fish Campania e dalSociale24 hanno lanciato una raccolta fondi per procedere all’acquisto o contribuire ai costi di noleggio di un’auto

Lo scorso sabato un incendio ha distrutto l’auto della presidente del Consiglio comunale di Telese Terme, Maria Venditti. Il pronto intervento delle forze dell’ordine e dei vicini ha evitato che potessero verificarsi danni ad altre auto o, peggio, a persone. Quell’auto per Maria era il simbolo di autonomia. Un mezzo molto costoso, dal valore di almeno 20 mila euro. Fish Campania e dalSociale24 hanno lanciato una raccolta fondi per procedere all’acquisto o contribuire ai costi di noleggio di un’auto. Abbiamo parlato con Maria Venditti a seguito dei fatti di tre giorni fa.

Cosa hai provato quando hai visto incendiata la tua auto?

«Sgomento, desolazione, percezione immediata che non solo si stava consumando una tragedia ma che mi sarebbe costata molto cara in termini di impegno, fatica, possibilità di rimediare o risolvere. La grande difficoltà di vivere normalmente, come fino a pochi minuti prima dell’accaduto, a cui il rogo della mia auto mi stava consegnando era pari all’angoscia dell’ignoto, dell’incomprensibile per un gesto così violento e senza scrupoli».

Cosa significa per una persona con disabilità perdere il proprio mezzo di spostamento?

«L’ho espresso immediatamente, con un parallelismo esemplificativo: colpire l’auto per chi vive una disabilità severa come la mia é come “gambizzare” qualcuno. Soprattutto qui, in un contesto lontano dai grandi centri con scarse, se non inesistenti, ed inadeguate possibilità di trasporto pubblico. Vuol dire esporre la persona ad una vera e propria limitazione della propria libertà personale ed autonomia possibile. Ad un carico di costi triplicato e di fatica, per chi lo vive e per chi é intorno».

La solidarietà non sta mancando. Quali sono le principali necessità in questo momento?

«La solidarietà espressa dal mondo istituzionale e da tutta la comunità, la vicinanza fattiva delle persone ed il loro sostegno concreto mi ha permesso di sentirmi al sicuro e di confidare in una risoluzione migliore di ogni possibile aspettativa. Le esigenze adesso sono diverse, abbiamo già attivato un crowdfubding per canalizzare la grossa richiesta di partecipazione nella direzione di sostenere le spese di noleggio o rimborso spese per un trasporto che possa sopperire alla mia mobilità nell’immediato. Parallelamente si va a contribuire anche per l’acquisto di una nuova auto. Stiamo pensando inoltre ad una piattaforma di car sharing di auto allestite, così da avere a rotazione la disponibilità di chi offre il suo mezzo per un periodo prestabilito. Sarà anche un modo per collaborare ed individuare persone e realtà sul territorio magari fin’ora sconosciute. La mia intenzione é quella di donare la mia auto danneggiata, qualora si possa recuperare, alla comunità istituendo il primo taxi sociale sul territorio: un trasporto a chiamata, inclusivo ed accessibile».

@ciro_oliviero

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