Sulla riforma della legge di cittadinanza il segretario del Partito democratico è stato molto chiaro: scelgono i parlamentari
Il 29 giugno è arrivato alla Camera la proposta di legge che riforma la disciplina in materia di cittadinanza. La discussione sullo ius scholae è stata però rimandata di una settimana. Quella in Aula. Perché sui giornali, in tv e tra le forze politiche, a distanza, se ne parla eccome. Nei giorni scorsi sia la destra di governo che quella che non appoggia l’esecutivo ha marciato fortemente contro la proposta di legge. Salvini ha persino affermato che se il parlamento vuole approvare lo ius scholae, la Lega è pronta a ritirare il suo appoggio al governo Draghi.
Questa mattina è tornato sul tema il segretario del Pd Enrico Letta. Nell’intervista al Quotidiano Nazionale, l’ex Presidente del Consiglio ha sottolineato che l’ultimatum della Lega sullo ius scholae è «totalmente fuori luogo, nel senso che noi siamo vincolati da un programma di governo e lo portiamo avanti. I temi dei diritti, della cittadinanza, sono temi che stanno fuori, perché hanno a che fare con l’agenda parlamentare. In Parlamento si discute e in Parlamento si voterà. Se ci sarà una maggioranza per approvare lo ius scholae la Lega lo accetti».
