Secondo le associazioni viene negato alle persone che provano ad accedere agli uffici di via Cagni
Il decreto legislativo n. 25 del 2008 disciplina le procedure di riconoscimento dello status di rifugiato. Secondo Asgi e Naga il diritto d’asilo viene negato alle persone che provano ad accedere agli uffici di via Cagni della Questura di Milano. Secondo quanto riportano le associazioni, sono espletate meno di dieci procedure al giorno per il riconoscimento del diritto d’asilo. Numeri esigui causati dall’assenza di interpreti e dalla mancanza di un sistema di prenotazione. Le persone sono costrette dunque a stare in cosa anche per giorni.
Oltre il danno la beffa. Vengono sanzionate per bivacco, con 100 euro di multa. Non solo il daspo urbano è illegittimo, ma scoraggia ulteriormente lo straniero che intende presentare domanda di protezione internazionale. A distanza di sei mesi dalle lettere inviate alla Questura di Milano, Asgi e Naga denunciano che la situazione appare peggiorata. Data la mancata risposta della Questura le associazioni hanno chiesto l’intervento del sindaco di Milano, affinché annulli i daspo e le sanzioni già emesse.
Asgi e Naga chiedono inoltre alla Questura di modificare le modalità di accesso agli uffici, in modo da rimuovere gli ostacoli ad una formalizzazione tempestiva delle richieste di protezione internazionale, come disposto dalle normative europea e nazionale.
Questi fatti non si verificano solo a Milano. Roma, Firenze, Torino per restare alle grandi città. Segnalazioni arrivano anche da Ancona, Trento, Rimini, Trieste. Soprattutto nel periodo estivo.
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