L’Italia non è un Paese per bambini

L’Italia non è un Paese per bambini

I dati dell’Eurostat rivelano che il 26 per cento dei minori vive in famiglie a rischio povertà

11,84 milioni di cittadini hanno hanno un reddito inferiore al 60 per cento rispetto a quello medio disponibile. Cresce dunque, passando dal 20 al 20,1 per cento, il numero di persone a rischio povertà. La percentuale sale al 25,2 (14,83 milioni) se si includono anche le persone a rischio di esclusione sociale. A rivelarlo sono i dati Eurostat. Le persone maggiormente a rischio sono i bambini. I dati dell’istituto europeo evidenziano che oltre un quarto dei bambini sotto i sei anni (26%) vive in famiglie a rischio povertà.

Sulla base dei dati relativi agli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead, quasi 540mila minori sotto i 15 anni hanno avuto addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare. Secondo Coldiretti questa situazione è destinata a peggiorare in autunno. Alle famiglie italiane potrà arrivare a costare fino a 564 euro in più. Le principali cause degli incrementi sono i costi energetici ed il taglio dei raccolti per la siccità.

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«In questi giorni di campagna elettorale torniamo a chiedere un impegno chiaro e prioritario alle istituzioni e alle forze politiche per assicurare a tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono nel nostro Paese condizioni indispensabili per la crescita, oggi drammaticamente negate», ha detto Raffaela Milano, direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children. L’ong chiede l’approvazione di un Piano nazionale di contrasto alla povertà minorile, anche attraverso le risorse del Pnrr.

@dalsociale24

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