oltre 55 mila cittadini dei quali nessuna parte politica si fa carico, neanche in campagna elettorale
Lo scorso 13 luglio avevamo lanciato l’allarme sulla dura estate per le persone senza dimora. Un allarme che purtroppo è rimasto inascoltato. Da gennaio a luglio sono morti 205 senza dimora. Ad oggi il numero delle persone decedute è arrivato a 242, come in tutto il 2021. I senzatetto non muoiono solo d’inverno, come molti sono abituati a credere. Ma in tutte le stagioni. Lo scorso anno 79 sono deceduti d’inverno, 53 in primavera, 53 in estate e 60 in autunno. Sono oltre 55 mila le persone senza dimora in Italia, cittadini italiani e stranieri che vivono in condizioni di vulnerabilità e grave disagio sociale ed economico. Un numero cospicuo di cittadini. Ma dei loro bisogni nessuna parte politica si fa carico.
Per questo la fio.Psd ha inviato una lettera ai leader dei principali partiti in corsa alle Politiche del 25 settembre. Esclusione abitativa e case accessibili. Povertà energetica. Sostegno al reddito. Centralità dei servizi territoriali. Questi i quattro punti nodali della missiva. Tra le soluzioni indicate dalla fio.Psd c’è l’utilizzo delle risorse europee e dei fondi nazionali per programmare politiche dell’abitare di lungo periodo per un cambiamento strutturale e sistemico. Ed ancora il recupero del «patrimonio immobiliare pubblico in disuso e i beni confiscati alla mafia da destinare ad alloggi sociali a canoni calmierati, co-housing, alloggi condivisi, alloggi supportati per varie tipologie di persone e nuclei nella logica dell’housing first e della abitare sociale».
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Per la federazione delle persone senza dimora è necessario ripensare il sistema di tutela sociale per le persone più fragili, con bisogni complessi spesso correlati a problemi di salute. Tra le proposte anche quella di attivare politiche del lavoro di sgravi e incentivi per gli imprenditori per inserimenti lavorativi di persone senza dimora. Ed ancora superare gli ostacoli che impediscono, a chi ne ha bisogno, di accedere alle forme di sostegno economico. La fio.Psd sottolinea che bisogna investire nelle competenze del lavoro sociale e nella qualità dei servizi per evitare che questi ultimi siano ghettizzanti e assistenzialisti.
Bisogna inoltre monitorare le risorse indicate nella missione 5 del Pnrr e nel React Eu. Rispettivamente 450 e 90 milioni di euro. Quelli del React Eu sono stati stanziati per la promozione di soluzioni abitative ispirate all’Housing First, oltre che per la realizzazione di centri servizi per il contrasto alla povertà intesi come punti di accesso diffusi sul territorio ad accesso libero per persone in condizioni di bisogno. La federazione delle persone senza dimora sottolinea che «è necessario e inderogabile superare l’approccio emergenziale che limita le azioni ad alcuni periodi dell’anno (Piani Freddo) senza una prospettiva capace di assumere il fenomeno come strutturale, complesso, multidimensionale, richiedendo quindi interventi continuativi e multidisciplinari».
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