L’ex consigliere comunale di Bologna con delega alla Legalità, Giulia Di Girolamo, evidenzia come nessuno ne parli in questa campagna elettorale
Nei giorni scorsi la Campagna Mettiamoci in gioco ha chiesto ai candidati alle Politiche di sottoscrivere quattro punti contro i rischi del gioco d’azzardo. Ridurre le gravi conseguenze sociali ed economiche prodotte dal gioco. Una legge di riordino del settore. Pubblicare periodicamente i dati e dare attenzione alle dipendenze nella ridefinizione del sistema sanitario e sociosanitario. Dare maggiori poteri agli enti locali sul tema. Su quest’ultimo punto ci sono delle amministrazioni che si sono mosse. «Ognuna con le proprie possibilità. Hanno cercato di portare avanti con fatica delle attività di sensibilizzazione e di cura del cittadino rispetto al tema del gioco d’azzardo patologico», ha dichiarato a dalSociale24 l’ex consigliere comunale di Bologna con delega alla Legalità, Giulia di Girolamo.
Tra le amministrazioni che ha ben legiferato sul tema c’è il Comune di Bologna, che ha visto in prima linea, nella passata consiliatura, proprio Giulia Di Girolamo. Anche grazie al supporto di Avviso Pubbluco, che è l’unica associazione che si è mobilitata sul tema anche in questa campagna elettorale. Bologna si è mobilitata «costruendo percorsi condivisi con le scuole che durano tutt’ora, in cui il Comune ha in essere una sperimentazione da un anno con un progetto Game factor. Un’attività di sensibilizzazione dell’utilizzo consapevole delle tecnologie e dei device. Il progetto è rivolto a bambini di 4 e 5 elementare, ad insegnanti, genitori, ed educatori dei servizi», ha aggiunto la Di Girolamo.
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Il contrasto al gioco non è mai stato centrale per i politici. «Così come lotta alle mafie, purtroppo, nel nostro Paese non è mai stato oggetto di campagna elettorale, se non preso in considerazione da pochi candidati. Alcuni si sono esposti, ma non c’è mai stata una voce a livello nazionale, durante le campagne elettorali, che lo facesse diventare un tema importante. Con la crisi economica che stanno vivendo le famiglie e il Paese, è paradossale continuare a non collocare questi temi al centro dell’agenda politica per risolverne una parte. Il contrasto alla mafie – dice – richiede anni e molta energia. Un accordo sulla legge di riordino del gioco è un obiettivo che si può porre nel breve, medio termine. Spero che nel nuovo governo ci sarà chi combatte in tal senso. Anche per non lasciare solo le amministrazioni locali che hanno fatto molto sul tema», ha sottolineato l’ex consigliere comunale di Bologna.
«Il contrasto al gioco d’azzardo e la lotta alle mafie hanno dei punti in comune. Il primo è uno dei business più redditizi per le mafie. Occuparsi di entrambi i problemi, e farne un punto fermo all’interno dell’agenda politica, sarebbe dare una visione molto chiara e netta su dove vogliamo andare in questo Paese rispetto a questi due fenomeni. Fenomeni che, non dovrei nemmeno dirlo, incidono tantissimo sulla vita delle persone, delle imprese e sulla stabilità, solidità e sanità della nostra economia», conclude Giulia Di Girolamo.
@ciro_oliviero