A questo mira l’accordo firmato tra delle Infrastrutture e associazione Guida Legislazione Andicappati Trasporti
Per attuare una vera transizione ecologica sono necessari investimenti importanti. Non solo sul piano economico. Ma anche nel cambio di paradigma con cui si leggono le situazioni. Tra i piani sui quali investire c’è senza dubbio la mobilità sostenibile. Lo ha sottolineato Legambiente la scorsa settimana. Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, lo scorso agosto ha sottolineato che entro marzo 2023 saranno aggiunti 563 chilometri di ciclabile nei capoluoghi di provincia e nelle città. Saranno poi aggiunti ulteriori 1.235 chilometri di ciclovie turistiche. Ma l’Italia è indietro. Lo scorso febbraio la campagna Clean cities ha designato il Belpaese all’ultimo posto in Europa per mobilità urbana e qualità dell’aria.
L’Italia è indietro. E lo è ancor più sulla mobilità sostenibile per le persone con disabilità. Il Mims e l’associazione Guida Legislazione Andicappati Trasporti, hanno siglato una convenzione per svolgere attività di ricerca e programmazione per progettare il futuro della mobilità per le persone con disabilità motoria e neuromotoria. L’accordo prevede la realizzazione, a Roma, del primo Punto Unico per la Mobilità Accessibile e Sostenibile. Un passo verso la promozione della di autonomia, sicurezza, integrazione, inserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità. La convenzione prevede inoltre la formazione sulla mobilità, la guida, i dispositivi tecnologici e la normativa per il personale delle commissioni mediche locali incaricate del rilascio o il rinnovo delle patenti speciali.
Nell’ambito della Settimana europea della mobilità sostenibile, appena conclusa, la Commissaria europea per i Trasporti, Adina Vălean, ha sottolineato che «ogni città ha le proprie peculiarità e le soluzioni migliori sono quelle che meglio rispondono alle esigenze dei cittadini». Esigenze di tutti i cittadini. Dunque anche quelli con disabilità. La ratifica dell’accordo tra Mims e Anglat va in questa direzione. «Con il Punto Unico vogliamo offrire un supporto all’utenza con disabilità gravi o complesse, nonché realizzare un riferimento tecnico e specialistico per tutti gli enti e le istituzioni pubbliche e private, mettendo in campo competenze, professionalità ed esperienza, nel settore della disabilità e del diritto alla mobilità pubblica e privata», ha sottolineato il presidente di Anglat, Roberto Romeo.
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