La birra dei detenuti di Taranto

La birra dei detenuti di Taranto

Giovedì 3 novembre, presso la casa circondariale di Taranto, sarà presentata la birra realizzata nell’ambito del progetto Riscattarsi con gusto

Polpette, torta di pane, pangrattato. Il cucina il pane è predisposto al riutilizzo in decine di modi. È l’elemento principe per il riuso. Ed ormai è uno dei cibi più riutilizzati anche nella produzione di birra. Come il Birrificio in carcere, spin off di Riscattarsi con gusto, nato nel 2018 nel carcere di Taranto. Una iniziativa sociale sotto due punti di vista. La birra artigianale prodotta dal pane consente il recupero di un prodotto che sarebbe destinato ad essere cestinato. E in secondo luogo, essendo realizzata all’interno del carcere, i detenuti possono realizzare un percorso di formazione e inclusione lavorativa. Un’occasione per dare una seconda opportunità a chi sta pagando o ha pagato il suo debito con la giustizia.

L’iniziativa sarà presentato a Taranto giovedì 3 novembre. Non solo il progetto. In quell’occasione sarà presentata anche la birra. Una chiara realizzata con una parte di pane invenduto e una parte di malto d’orzo. «L’incremento di attività lavorative all’interno delle strutture penitenziarie, attraverso attività imprenditoriali come il birrificio, possano diventare uno strumento che faciliti non solo il reinserimento, ma può fornire occasioni d’impiego al termine della pena, con conseguente abbattimento del rischio di recidiva», ha dichiarato il direttore della casa circondariale di Taranto, Luciano Mellone.

@dalsociale24



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