L’indagine Istat non è esplicativa però della condizione di bisogno sociale, della condizione di grave emarginazione in cui versano queste persone
Lo scorso 13 luglio avevamo lanciato l’allarme sulla dura estate per le persone senza dimora. Un allarme che purtroppo è rimasto inascoltato. Da gennaio a luglio sono morti 205 senza dimora. Ad inizio settembre le persone decedute erano 242, come in tutto il 2021. Per supportare le persone che vivono in strada è necessario conoscere anche quante sono. Al 31 dicembre 2021, erano 96.197 le persone senza tetto e senza fissa dimora iscritte in anagrafe. Un numero cospicuo di cittadini. Persone che sono invisibili per la politica. Qualche settimana prima del voto delle Politiche del 25 settembre scorso la fio.Psd aveva scritto ai maggiori partiti. Le richieste della federazione sono rimaste inascoltate.
I dati risalgono al 15 dicembre, quando l’Istat ha pubblicato i dati del censimento permanente della popolazione al 31 dicembre 2021. Di queste persone, solo il 38 per cento è rappresentato da cittadini stranieri provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Il quadro che è emerso dall’indagine non è esplicativo però della condizione di bisogno sociale, della condizione di grave emarginazione in cui versano le persone senza dimora. L’età media è di 41,6 anni. Si tratta per lo più di uomini. Il 50 per cento vive in 6 comuni. A Roma il 23%, a Milano 9, a Napoli 7, a Torino 4,6, a Genova 3%, a Foggia 3,7 per cento.
La fio.Psd ha accolto con favore il lavoro dell’Istat. I dati raccolti consentono di mappare, e denunciare, forme di precarietà abitativa diffuse su tutto il territorio nazionale. La federazione evidenzia al contempo, però, che il metodo adottato rende parziale il calcolo finale delle persone senza dimora. L’indagine è però «l’occasione per porre l’attenzione sull’importanza delle attività di raccolta dati per conoscere ed affrontare il fenomeno della grave marginalità adulta. L’auspicio è quello che nelle future rilevazioni si possa adottare un sistema di rilevazione dei dati di tipo misto e con il coinvolgimento di diversi attori, come già avviene in altri paesi europei come la Germania, la Danimarca, l’Irlanda», si legge nella nota della fio.Psd.
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