Gli attivisti hanno deciso di ricordare che dietro ogni numero, ci sono nomi, storie, speranze
Il 3 ottobre di dieci anni fa Lampedusa accoglieva 368 persone. 368 corpi morti a seguito di un naufragio intorno alle 4.30 del mattino al largo dell’isola dei Conigli. La strage di Lampedusa. La più grande strage di migranti nel Mediterraneo. Un fatto che ha portato il Senato il 16 marzo del 2016 ad istituire, su proposta del comitato Tre Ottobre, in questo giorno la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Ieri, a dieci anni dalla strage, Mediterranea Saving Humans a Napoli ha voluto ricordare quell’acceduto terribile. Gli attivisti napoletani hanno affisso per le strade di Napoli i manifesti con ognuno dei nomi delle 368 vittime della tragedia di Lampedusa.
Sui manifesti la scritta «10 anni da una strage – 10 anni di stragi, noi non dimentichiamo, basta morti in mare». Molti commercianti hanno deciso di esporre i manifesti alle vetrine dei propri negozi. Dal 2013 ad oggi sono oltre 28mila i soli bambini morti nel Mediterraneo, come ricordato dal Comitato 3 Ottobre. «Quella strage che fece inorridire il mondo, che spinse la comunità europea a mettere in mare missioni di salvataggio e che fece gridare al mondo “mai più!”. Negli ultimi 10 anni, invece, non abbiamo mai smesso di contare le stragi e le morti in mare, persone lasciate annegare nell’odio, la propaganda, l’indifferenza», ha spiegato la presidente di Mediterranea Saving Humans, Laura Marmorale.
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«Mediterranea Saving Humans ha deciso di ricordare non solo quella strage, ma anche e soprattutto che dietro quei numeri, dietro ogni numero, ci sono nomi, cognomi, storie, sogni, speranze, persone. E per ricordare che, esattamente il 3 ottobre del 2018 nasce Mediterranea Saving Humans, con la prima missione di salvataggio della nostra nave la Mare Jonio», ha concluso la Marmorale.
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