Dalle pagine di Avvenire di stamattina Pietro Bartolo e Francesco Aureli lanciano cinque azioni per migliorare il fenomeno migratorio dopo l’entrata in vigore del decreto Salvini. «Il cosiddetto decreto Sicurezza e immigrazione rischia di avere ripercussioni negative sull’accesso ai servizi e sull’inserimento delle persone nel tessuto sociale, peggiorando, in tal modo, la situazione», scrivono il responsabile del presidio sanitario di Lampedusa e il direttore del Centro per le Migrazioni dell’Ortygia Business School.

La prima azione da intraprendere riguarda la riapertura di canali legali per i migranti economici. Nel contempo la proposta prevede anche l’organizzazione di stabili corridoi umanitari «per i profughi, adozione cioè di strumenti che possano valorizzare i benefici economici dell’immigrazione per il nostro Paese», scrivono.

Formazione e lavoro sono altri due capi saldi che vanno assieme. La proposta di Bartolo e Aureli prevede che siano organizzati corsi di formazione nei Paesi d’origine dei migranti. Lanciate inoltre idee per incentivare la crescita demografica e la prevenzione dell’emigrazione. Secondo i proponenti è altrettanto fondamentale la «nomina di un commissario o di un sottosegretario, che sieda a Palazzo Chigi e che interagisca e si coordini con un tavolo costituito dai ministri delle Politiche Sociali, dell’Interno, del Lavoro e Sviluppo Economico, degli Esteri, del Tesoro, della Salute e della Famiglia, in coordinamento e collaborazione con la Conferenza Stato-Regioni e l’Anci», si legge su Avvenire.