L’Italia è 53esima, su 180 Paesi, nell’indice di percezione della corruzione nel 2018. Il rapporto pubblicato da Transparency International assegna all’Italia un punteggio di 52 punti su 100. Due in più rispetto all’anno precedente. Un trend in crescita che ci vede allontanarci dagli ultimi posti.

Oggi, alla presentazione del rapporto presso la sede di Anac, erano presenti il presidente di Transparency, Virginio Carnevali, il presidente di Anac, Raffaele Cantone, il presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Giulia Sarti.

«La corruzione è un fenomeno che resta particolarmente grave – ha detto nel corso del suo intervento il presidente dell’Anac – ma sono stati fatti piccoli passi concreti. Il vero problema è il pendolo che quasi sempre caratterizza la nostra legislazione. Ci sono mentalità che purtroppo persistono e che abbiamo già visto all’opera, e che dopo mani Pulite hanno smontato la legislazione».

Raffaele Cantone ha anche analizzato la classifica, dicendo che «ci troviamo davanti alcuni paesi che sono dei veri e propri paradisi fiscali e faccio fatica a pensare che non ci sia corruzione». Il magistrato ha anche promosso la legge cosiddetta spazzacorrotti, sottolineando che «è un passo in avanti rilevante».



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