Politiche antidroga, più dialogo

Politiche antidroga, più dialogo

Le associazioni scrivono a Palazzo Chigi

Hanno scritto una missiva indirizzata a Palazzo Chigi, invitando il governo ad aprire un dialogo pubblico in occasione del prossimo incontro delle Nazioni unite sul tema delle droghe, che si terrà nel mese di marzo a Vienna. Le associazioni italiane che suggeriscono all’esecutivo un “confronto con la società civile” prima dell’appuntamento viennese sono Società della Ragione, Forum Droghe, Associazione Luca Coscioni, Cnca, Lila, Cgil. All’appello hanno aderitoanche Antigone, Arci e A Buon Diritto.

«L’impegno delle nostre associazioni sulle politiche internazionali delle droghe è di lunga data così come il nostro sforzo per dialogare con le rappresentanze del governo italiano in corrispondenza degli appuntamenti più significativi. La nostra richiesta di confronto è oggi autorevolmente supportata dallo stesso Outcome Document di Ungass 2016, laddove si “riconosce che la società civile, alla pari della comunità scientifica e accademica, gioca un ruolo importante nella risposta al problema mondiale della droga”» sottolineano le associazioni firmatarie.

Per le associazioni, quindi, serve «una discussione sui processi di innovazione, con la convinzione che le istituzioni internazionali avrebbero tutto da guadagnare da un full and honest debate, ancora una volta».

L’auspicio è che l’Italia abbia “un ruolo importante” nel prossimo incontro di Vienna, confermando la propria collocazione all’interno del modello europeo. «L’Europa vanta il primato nel campo dell’innovazione, avendo abbandonato la guerra alla droga per un approccio bilanciato, fra penale e sociale. L’Italia ha una lunga storia di sviluppo della normativa sulla droga» specificano le associazioni «l’Italia può portare una riflessione circa l’impatto di diversi orientamenti penali in tema di droga sui sistemi della giustizia e del carcere, così come sul rapporto fra droghe e salute, sulla base di un consolidato sistema integrato di servizi per le dipendenze, rafforzato dall’introduzione della riduzione del danno nei Livelli essenziali di assistenza; e sul rapporto fra droghe e diritti umani, battendosi per l’abolizione della pena di morte per i reati di droga e per l’eliminazione di tutte le pratiche contrarie alla dignità umana».

Si chiede, dunque, che il governo italiano sostenga l’istituzione di una commissione (cui la società civile partecipi) per la revisione e l’adeguamento degli indicatori di valutazione delle politiche globali.

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