Lo rivela un rapporto dell’unione europea delle cooperative
Oltre 2.600 donne sono nelle carceri italiane. E lo saranno anche l’8 marzo, giorno della festa della donna. A denunciarlo è Uecoop, l’unione europea delle cooperative. Dati dati diffusi dal Ministero della Giustizia e analizzati dall’organizzazione europea emerge che 49 di queste sono mamme e hanno 53 bambini.
Le donne detenute sono poco più del 4 per cento. La maggior parte delle detenute è concentrata tra Lombardia, Campania e Lazio. La detenzione delle donne è differente da quella degli uomini «sia per la gestione dei rapporti con la famiglia sia per i legami con i figli dentro e fuori il carcere, con problemi aggravati per le detenute straniere», rivela Uecoop.
Diverse anche le condizioni in cui si vengono a trovare all’uscita dal carcere. Maggiore difficoltà di reinserimento per le donne. Secondo Uecoop «è necessario potenziare tutti quei progetti di reinserimento e di percorsi professionali che permettono ai detenuti di provare a ricostruirsi un futuro e una vita nella legalità sia da soli che magari aggregati in cooperative». I progetti dove riescono ad inserirsi in maniera maggiore le donne riguardano i settori dell’orticoltura, della sartoria e della ristorazione.