La lettura come rivalsa sociale

La lettura come rivalsa sociale

L’intervista al direttore artistico di Ricomincio dai libri, Lorenzo Marone

Le belle notizie arrivano dal basso. Ricomincio dai Libri, la fiera del libro di Napoli, quest’anno raddoppia l’appuntamento con un festival nella splendida cornice di Sorrento. Molti gli autori ospiti della prima edizione di “Ricomincio dai Libri – Sorrento Festival” che si svolgerà nella città di Tasso dal 3 al 5 maggio. Un programma ricco che vedrà avvicendarsi autori del calibro di Luca Bianchini, Daria Bignardi, Sveva Casati Modignani, Maurizio De Giovanni, Diego De Silva, Pino Imperatore, Mattia Labadessa, Antonio Manzini, Valeria Parrella e Marzia Sicignano.

dalSociale24 ha intervistato Lorenzo Marone, scrittore e direttore artistico del Festival, per parlare della rassegna ma anche di cultura a 360gradi.

Direttore, in un Paese dove si legge sempre meno, dove l’analfabetismo funzionale impera, che ruolo può avere nella nostra società Ricomincio dai Libri?
«La lettura amplia lo sguardo, la conoscenza, alimenta la curiosità, rende un popolo libero e pensante
Crediamo nel valore della lettura, che la cultura debba essere al centro della progettazione futura di questo Paese, di questo mondo. RdL cerca di fare questo: unire le persone attorno alla cultura, alla passione per i libri. La cultura deve rimuovere le barriere, abbattere i muri, educare alla bellezza e alla tolleranza. E non c’è bellezza senza condivisione».

Lo scorso anno al Mann, nella quinta edizione della Fiera napoletana, avete affrontato il tema dei muri, fisici, etnici, sociali. Il tema delle barriere culturali. Quali temi toccherete in questa edizione sorrentina?
«Parleremo di libri a 360, senza distinzioni di genere. Quest’anno al centro ci sono le storie, il recupero delle storie, la voglia (che non deve mai mancare) di raccontare e ascoltare. Dalla prossima edizione invece prevedere un tema specifico di volta in volta».

La lettura come modello di rivalsa sociale, come forma di resistenza e resilienza.
«Viviamo un momento di grande deriva culturale, perciò eventi come Ricomincio dai libri assumono ancora più rilevanza, perché richiamano persone che si uniscono attorno a valori comuni, perché non ci può essere futuro senza cultura, conoscenza, senza l’amore per l’arte. Il Paese ha bisogno di eventi simili, di educare alla cultura, altrimenti i ragazzi di domani non avranno la struttura per compiere scelte importanti, non avranno una propria identità, non sapranno sviluppare il libero pensiero e cadranno vittime di un sistema che forse ci vuole sempre più gregge, sempre più controllabili».

Ciro Oliviero

Redazione
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