Presso la Casa del Rider saranno offerti servizi di consulenza per le tutele dei lavoratori, sugli adempimenti fiscali, previdenziali e un ufficio legale
Napoli è stata, lo scorso anno, una delle prime città a dotarsi della Carta dei diritti dei riders e dei lavoratori della gig economy. Un documento che chiede il riconoscimento dei diritti e la tutela dei lavoratori. Da ieri è la prima città italiana ad avere la Casa del Rider. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto “Nuovi Lavori, nuove tutele”, progetto che vede coinvolti l’Inail regionale, la Nidil Cgil Napoli e l’associazione Napoli Pedala. A questi si aggiungono il patrocinio morale della Presidenza della Camera dei Deputati e del Comune di Napoli.
Un luogo sicuro per i circa 1200 lavoratori che si occupano della consegna a domicilio a Napoli. Un luogo di accoglienza per quei lavoratori i cui diritti sono spesso inesistenti e il cui sfruttamento si è acuito con la pandemia. Questo progetto vuole tutelare questi lavoratori. Da un lato per sottrarli allo sfruttamento delle multinazionali del delivery. Dall’altro portarli verso una visione sostenibile, sostituendo gli scooter con le bici.
La Casa del Rider sarà un punto di riferimento in centro, presso Bycicle House alla Galleria Principe di Napoli. Al piano terra un bar e l’officina per le biciclette. Al primo piano uno spazio messo a disposizione dei lavoratori. Questi ultimi potranno ricaricare bici elettriche, depositare gli zaini. Avranno a disposizione inoltre degli spogliatoi, una sala riunioni e uno spazio per rilassarsi tra i turni massacranti del lavoro. Sempre presso la Casa del Rider saranno offerti servizi di consulenza per la difesa delle tutele individuali e collettive dei lavoratori, sugli adempimenti fiscali, previdenziali, oltre ad un ufficio legale.