Le barriere architettoniche sono ovunque. Perfino alla Cop26 dello scorso novembre. Tanto che il ministro dell’Energia israeliano Karine Elharrar rischiò di saltare i lavori del summit di Glasgow. Nella nostra quotidianità spesso non ci facciamo caso. Ma chi è in carrozzella o ha altre disabilità è costretto a combattervi ogni giorno. L’abbattimento delle barriere architettoniche sembrava all’avvio. Almeno per le abitazioni, grazie al Superbonus 110% ed alla detrazione al 75 per cento dedicata. Come aveva chiesto l’associazione Fiaba in occasione della Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche dello scorso ottobre.

La stessa organizzazione, assieme a Recert, si trova oggi ad esprimere perplessità circa i nuovi vincoli alla cessione del credito legati ai bonus edilizi. Questa decisione avrebbe ripercussioni negative non solo sulle imprese che hanno già avviato i lavori, ma anche sulle persone a ridotta mobilità che da tempo aspettavano un’occasione per rendere le loro abitazioni accessibili con costi ridotti. Per scongiurare l’arretramento su questo fronte è necessaria la cancellazione, in tempi brevi, del divieto alla doppia cessione del credito così come inserito all’articolo 28 del decreto legge n. 4 del 27 gennaio.

«Siamo pronti a chiedere la presentazione di un nostro emendamento durante la conversione del decreto che avverrà in Senato nei prossimi giorni. Riteniamo che la normativa prevista dal cosiddetto decreto antifrode sia più che sufficiente a garantire il rispetto delle norme e confidiamo nel buon senso di tutti i soggetti interessati affinché si possa giungere a una soluzione che non comprometta l’utilità di provvedimenti peraltro già approvati», hanno dichiarato il presidente di Fiaba, Giuseppe Trieste, ed il presidente di Recert, Giuseppe De Pasquale.

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