L’abbattimento delle barriere architettoniche sembrava all’avvio, come aveva chiesto l’associazione Fiaba in occasione della Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche dello scorso ottobre. Un paio di mesi fa la stessa organizzazione, assieme a Recert, aveva espresso perplessità circa i nuovi vincoli alla cessione del credito legati ai bonus edilizi. Se sul piano nazionale potrebbero esserci delle difficoltà c’è chi si muove in autonomia. Come la Questura di Roma, con il progetto pilota che vedrà l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’ufficio immigrazione di via Teofilo Patini e del Commissariato Trevi Campo Marzio a Roma

Si mobilitano anche le Regioni, nella loro autonomia sul tema. È il caso della Lombardia che, stanzierà un contributo regionale, a fondo perduto fino al 90 per cento della spesa ammissibile, per il superamento di ostacoli, criticità e barriere architettoniche, visive, uditive, comunicative e intellettive. Il provvedimento, rivolto ai Comuni fino a 5 mila abitanti, prevede un importo complessivo di spesa tra i 20 e i 50 mila euro. I fondi potranno essere utilizzati per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici o nelle strutture aperte al pubblico. Per il provvedimento sono stati messi a disposizione 3 milioni di euro.

L’assessore alla Disabilità, Alessandra Locatelli, ha sottolineato che il provvedimento punta a favorire «l’inclusione delle persone con disabilità, migliorandone la qualità di vita e il benessere psicofisico». «La finalità – ha aggiunto – è incentivare l’accessibilità universale e l’inclusione sociale nei nostri Comuni, partendo dall’abbattimento delle barriere architettoniche fino ad arrivare anche ad altri settori». 

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