La presentazione questa mattina a Villa Niscemi
Il modo migliore per facilitare l’integrazione è l’accoglienza in famiglia. Ne sono convinti i promotori del progetto “L’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione”. Partecipazione della cittadinanza, condivisione di spazi ed esperienze servono a rafforzare la coesione sociale e contribuire a contrastare pregiudizi e stereotipi. Finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo comunitario per l’Asilo, la Migrazione e l’Integrazione, il progetto è stato presentato questa mattina a Palermo.
«Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – è una città che sta compiendo un’esperienza importante che trova nell’Unione Europea il sostegno finanziario. L’accoglienza non come risposta all’emergenza, il rispetto di tutti gli esseri umani e il coinvolgimento dei cittadini, in una straordinaria occasione di integrazione che viene messa in atto dalle famiglie, evitando che del migrante si occupi solo l’istituzione pubblica».
Alla presentazione erano presenti, tra gli altri, l’assessore alla Cittadinanza solidale, Giuseppe Mattina, il Garante per i diritti dei ragazzi e delle ragazze, Lino D’Andrea, la direttrice di Refugees Welcome, Fabiana Musicco.
«Abbiamo proposto in questi anni, in 26 città italiane, un modello di innovazione sociale, di accoglienza e di inclusione – ha detto la direttrice di Refugees Welcome, Fabiana Musicco – che guarda al coinvolgimento della cittadinanza attiva come fattore che più di tutti possa promuovere una società più coesa, ma anche il raggiungimento dell’autonomia e un pieno e un positivo inserimento delle persone che arrivano da situazioni di guerra e povertà».