Procida dice no alla plastica monouso

Procida dice no alla plastica monouso

Il progetto acquaFreesca prevede la cessazione della vendita di acqua in bottiglie di plastica da parte di ristoranti, bar e lidi balneari

Ogni anno produciamo 2 miliardi di tonnellate di rifiuti. Nel 2019 368 milioni di tonnellate erano di plastica. 57,9 milioni solo in Europa. Numeri che, secondo Wwf, potrebbero crescere fino al 70 per cento entro il 2050. Di questa plastica, circa otto tonnellate finisce nei mari, rappresentando l’80 per cento dell’inquinamento marino. Così come sono rifiuti plastici anche l’80 per cento di quelli rinvenuti sulle spiagge. Buona parte di questi rifiuti plastici rinvenuti è rappresentato da bottiglie. Un rifiuto che impiega 450 anni a degradarsi. Per dare un contributo ad invertire la tendenza l’associazione Procida Coraggiosa ha lanciato un progetto di riduzione della plastica sull’isola.

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Il prossimo anno Procida sarà Capitale italiana della Cultura. Già da questa estate la ripresa delle attività turistiche è cresciuta. Per questo l’impatto della riduzione delle bottiglie in plastica avrà un impatto significativo. Il progetto acquaFrresca prevede la progressiva cessazione della vendita di acqua in bottiglie di plastica da parte di ristoranti, bar, lidi balneari. Sono già 15 le attività commerciali che hanno aderito all’iniziativa. Queste attività si sono impegnate ad erogare acqua alla spina ad un prezzo simbolico. I clienti che non hanno una borraccia potranno acquistarla, ad un prezzo conveniente. Le borracce termiche in acciaio sono brandizzate con il logo dell’attività e dell’associazione.

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