L’organizzazione ha stretto un accordo con ministeri Istruzione, Salute, Politiche sociali e con il centro di Riabilitazione dell’Infanzia Dzherelo
Sono 2,7 milioni i cittadini ucraini che hanno una disabilità. Dall’inizio del conflitto, già il 10 marzo, il Forum Europeo aveva chiesto garanzia di protezione e sicurezza per le persone con disabilità in Ucraina. Un appello che era stato rivolto anche dall’associazione europea Sindrome di Down. Ed in Italia dalla Fish, che aveva proposto un corridoio urgente per la persone con disabilità, appellandosi ai princìpi della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con disabilità.
L’accoglienza era stata messa in campo già dalle prime settimane. Tra chi l’aveva attivata le Anffas territoriali, mettendo a disposizione anche i mediatori culturali. Non tutti possono o riescono a lasciare il Paese. Per questo si è resa necessaria anche l’accoglienza al confine o l’invio di personale specializzato per dare supporto nelle città colpite dal conflitto. Come sta facendo ora Unicef. L’organizzazione ha stretto un accordo con i ministeri dell’Istruzione della Salute, delle Politiche sociali e con il centro di Riabilitazione dell’Infanzia Dzherelo per rispondere ai bisogni dei bambini con disabilità colpiti dalla guerra.
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Le attività rientrano nel programma Spilno dell’Unicef. Ad oggi sono 7 le regioni ucraine dove i servizi sono attivi, ovvero Volynska, Zakarpatska, Ivano-Frankivska, Lvivska, Rivnenska, Ternopilska, e Chernivetska.