Da giorni l’Amazzonia continua a bruciare. Lo spettacolo al quale siamo sottoposti è da brividi. Per gli abitanti di quei territori terribile. La mancata presa di responsabilità da parte del governo brasiliano non classificabile. Bolsonaro nei giorni scorsi ha provato ad addossare la colpa a chiunque. Finanche alle associazioni ambientaliste.

La salvaguardia della foresta Amazzonica non è una questione che riguarda il solo Brasile. E nemmeno il solo sud America. Riguarda la salvaguardia dell’equilibrio naturale dell’intero pianeta. Alcuni governi hanno messo a disposizione del Brasile le proprie forze militari, come gli Stati Uniti. Il presidente francese Macron ha chiesto che il tema fosse al centro del dibattito del G7 in corso a Biarritz.

Le richieste ai principali capi di Stato e di governo del mondo sono giunte anche dal Wwf Italia che ha lanciato ieri un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’organizzazione ambientalista ha chiesto al premier di proporre una mozione sulla vicenda che vede protagonista la foresta amazzonica attraverso quattro proposte per intervenire subito.

Wwf chiede l’istituzione di una task force internazionale per spegnere gli incendi e la messa a disposizione delle agenzie spaziali, sia per la rilevazione degli incendi che per sorvegliare l’area. Inoltre l’organizzazione chiede al Brasile di introdurre norme che vietino di riutilizzare le aree devastate degli incendi per fini economici e di organizzare una conferenza internazionale per l’Amazzonia con misure concrete di protezione.