L’ambiente nella fase 2 dell’emergenza

L’ambiente nella fase 2 dell’emergenza

L’intervista alla componente della commissione Ambiente al Senato Barbara Floridia

Il lavoro della commissione Ambiente al Senato non si è mai fermato. Anche durante la quarantena la commissione si è riunita per discutere dei provvedimenti del governo e per recepire alcune norme europee in materia ambientale. Anche l’ambiente ha un prima e un dopo pandemia. Ne abbiamo parlato con la senatrice Barbara Floridia, componente della commissione Ambiente al Senato.

Il lockdown aveva ridotto in maniera importante l’inquinamento di molti territori. Penso al fiume Sarno che è il più inquinato d’Europa. Con l’apertura della fase 2 le acque sono tornate ad essere marroni. Come si può intervenire?
«Come già stiamo intervenendo. Implementando i controlli, come avevamo fatto già prima dell’emergenza. Anche il ministro Costa ha denunciato questa situazione. Avevamo manifestato la nostra contentezza nel vedere i corsi di acqua puliti in fase di chiusura. Purtroppo l’inquinamento si sta riverificando. Ma continueremo a perseverare nell’implementare norme che mettano ai ferri corti le aziende che non rispettano i parametri ambientali. Come M5S crediamo che l’unica strada percorribile sia quella del recupero dei materiali, della riduzione del rifiuto che sia urbano e industriale, della riprogettazione industriale. Su questo ultimo aspetto stiamo lavorando in sinergia con il Mise. Il punto di forza non è solo l’attenzione del ministro Costa e del M5S, Ma la sinergia instaurata con il Mise. Già prima con il ministro Di Maio, ma con Patuanelli sono stati previsti incentivi per le aziende che vanno verso la transizione ecologica».

Durante la quarantena il parlamento non è mai stato fermo, ha sempre lavorato anche attraverso le videocall. Su cosa sta lavorando la commissione Ambiente?
«Abbiamo lavorato a degli atti che vanno a recepire normative europee non recepite negli anni precedenti dal parlamento. Chiaramente perfezionandole in base alle esigenze della nostra nazionale. Abbiamo lavorato un ad pacchetto di economia circolare. Abbiamo inoltre lavorato a quattro atti di governo. Io personalmente sono stata relatrice di quello relativo alle quote di emissione per le aziende impattanti. Inoltre abbiamo lavorato ai pareri del Cura Italia: Dalla prossima settimana riprenderemo con i provvedimenti ordinari. Riprenderemo subito il Salvamare che deve essere completato».

Senatrice le battaglie ambientali nell’epoca pre Covid coinvolgevano tutto lo stivale da nord a sud. Proprio lo scorso anno nella sua terra, la Sicilia, un’importante vittoria dei comitati e del Movimento 5 Stelle.
«Sì, abbiamo impedito la realizzazione di un inceneritore. Lavorando molto su end of waste ed economia circolare vogliamo impedire la costruzione di nuovi inceneritori, che poi non rientrano neanche nella visione europea dell’ambiente. Riteniamo che i rifiuti debbano diventare risorse. Grazie alla presidente della commissione Vilma Moronese abbiamo presentato un emendamento che porta anche la mia firma e siamo riusciti a togliere gli incentivi alla costruzione di nuovi inceneritori. Non crediamo sia la strada giusta. Puntiamo molto alla sostituzione dell’obsoloscenza programmata».

Il calo del prezzo del petrolio ci sta spingendo giocoforza verso altre forme di energia come quelle rinnovabili.
«L’investimento nelle energie rinnovabili è molto importante. Avevamo già iniziato a pensarci prima dell’emergenza. La pandemia ha dato un’accelerata, se così possiamo dire. Bisogna pensare a fonti energetiche alternative sia per la mobilità che per il riscaldamento. Infatti nel Dl Rilancio che sarà pronto a breve abbiamo previsto un ecobonus del 110 per cento per la riqualificazione energetica affinché non ci sia la dispersione dell’energia. Questo provvedimento prevede che lo Stato paghi tutto. Permetterà di far partire tanti piccoli cantieri diffusi in tutta Italia per efficientare le case. Si potranno installare pannelli fotovoltaici, colonnine per ricaricare le auto elettriche. Contemporaneamente abbiamo rifinanziato il fondo per l’acquisto delle auto elettriche. Abbiamo un concetto diverso di mobilità. Abbiamo inoltre previsto incentivi per l’acquisto di bici e monopattini. Vorremmo svuotare le città dalle auto. Per questo abbiamo previsto un fondo per la realizzazione delle piste ciclabili, anche creando corsie con la segnaletica orizzontale. La nostra è una visione d’insieme. E lo dimostra che il 4 maggio abbiamo dato il via all’apertura per le attività che vendono o fittano biciclette. A questo si aggiungono i progetti dell’eco scuola che votiamo domani. Abbiamo destinato 3 milioni di euro che le scuole potranno utilizzare per l’acquisto di borracce, per la realizzazione di orti biologici, l’installazione di pannelli fotovoltaici».

Ciro Oliviero

Redazione
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