Il padre della legge sulla confisca dei beni ai mafiosi
Sindacalista, politico. Pio La Torre aveva fatto dell’impegno civile e antimafioso la sua ragione di vita. La mafia lo uccise 38 anni fa, assieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo, per dare un segnale allo Stato. La Torre era stato infatti il primo firmatario di una proposta di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa e il sequestro dei beni ai mafiosi.
Ucciso il 30 aprile del 1982 non vide la sua proposta di legge approdare in parlamento. Pochi mesi dopo, il 13 settembre 1982, divenne la legge n. 646 sulle disposizioni in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale porta il suo nome. Conosciuta come legge Rognoni-La Torre.
Quella legge introdusse nel codice penale il reato di associazione di tipo mafioso e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili all’accumulazione illecita di capitali. Alla formulazione tecnica della prima stesura di quella legge collaborarono due allora giovani magistrati della Procura di Palermo, ovvero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.