Possibili reati di tortura a San Gimignano e Monza
Il presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, ha chiesto che venga fatta luci sui fatti avvenuti nelle carceri di San Gimignano e Monza. Le cronache dei giorni scorsi hanno infatti riportato casi che potrebbero essere letti come reati di tortura nei due istituti di pena italiani. Reato che in Italia è disciplinato per legge dal 2017, anche grazie ad una battaglia ventennale di Antigone.
«Nei casi di tortura l’accertamento della verità è una corsa contro il tempo. Una corsa che deve essere facilitata dalle istituzioni. Una corsa che richiede la rottura del muro del silenzio da parte di tutti gli operatori che hanno visto gli abusi e le violenze. In questo caso siamo rinfrancati dalla prontezza del lavoro della magistratura e dalla collaborazione del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria», ha dichiarato Gonnella.
Il caso di San Gimignano è solo l’ultimo in ordine di tempo. Nelle scorse settimane Antigone aveva presentato un esposto alla procura di Monza per fatti analoghi avvenuto in quell’istituto di pena. Immediatamente il Garante nazionale delle persone private della libertà ed il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria erano intervenuti. Gli inquirenti stanno accertando i fatti attraverso la visione delle registrazioni delle telecamere nelle sezioni di isolamento.