L’evento di inaugurazione alle 17 di domenica Can’t see Violence Anymore sarà a cura del critico e storico d’arte professore Giorgio Grasso
L’emergenza da Covid-19 non ha fermato la violenza sulle donne. Anzi. Durante il lockdown le donne si sono ritrovate doppiamente isolate. In loro soccorso le centinaia di centri antiviolenze, professionisti, del privato sociale. Anche il mondo della cultura, dell’arte si sono spesi per il sostegno delle vittime di violenza di genere e per denunciare gli abusi. Come fa da anni Vitaru Italia. Come ha fatto in collaborazione con Uniti per Unire, varcando anche i confini nazionali. L’ultimo evento è stato organizzato a Kiev, in Ucraina. Dal 23 ottobre al 5 novembre Art Against Violence ha raccontato attraverso le opere d’arte il contrasto alla violenza di genere.
Presentazioni, tavole rotonde e workshop internazionali per tutte le fasce d’età, nazionalità e posizione sociale. L’interazione, l’inclusione e coinvolgimento di tutti per contrastare una delle peggiori piaghe sociali. Evento che sarà replicato a Milano dal 21 novembre al 5 dicembre al Cam Garibaldi. L’evento di inaugurazione alle 17 di domenica Can’t see Violence Anymore sarà a cura del critico e storico d’arte professore Giorgio Grasso. Prenotazione obbligatoria causa misure anticontagio a artagainstviolencevitaru@gmail.com.
«Il progetto Art Against Violence che come l’obbiettivo la dimensione della violenza. Dopo aver varcato i confini dell’Italia diventa ancor più incisivo, aumentando la sensibilità ed i valori umani», dichiara la presidente dell’associazione Vitaru, Natalia Siassina.