Grande partecipazione all’evento organizzato sabato 12 giugno a Milano da Let’s do It! Italy e Vitaru Italia
Nel pomeriggio di sabato Marina Kaminsky ha creato un’opera d’arte partendo dai rifiuti. Soprattutto mozziconi di sigaretta raccolti la mattina dai volontari che hanno partecipato all’azione di pulizia lungo i Navigli, inserita nell’evento Art Ocean’s Day promosso da Let’s do It! Italy e Vitaru Italia. Le cicche di sigaretta raccolte in quasi due ore di attività hanno quasi riempito un boccione di quelli che gli uffici utilizzano per l’acqua. Non sono state quelle il rifiuto più particolare raccolto durante l’azione di pulizia. I volontari hanno ripescato dal Naviglio pavese una bicicletta, un carrello del supermercato e un bidone in ferro. Segno che azioni come quella di sabato sono sempre più necessarie per sensibilizzare le persone, che infatti si sono fermate a chiedere informazioni.
Oltre trenta i volontari in campo di diverse organizzazioni. Angeli dei Navigli, 10Ksteps4Future, FreeFuture, Let’s do It! Ukraine, Let’s Do It Kazakhstan, Let’s Do It Kyrghizystan, Associazione culturale internazionale difesa diritti artisti, School Recycling, 3sh test, Adda International Associazione I colori per la pace. L’iniziativa ha inoltre ricevuto il patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano, per il quale ha partecipato l’assessore all’Ambiente del Municipio 6 Sergio Meazzi. Alla presentazione delle opere d’arte installate presso l’ex Fornace Gola ha preso parte anche la consigliera del Comune di Milano, Laura Specchio.
L’inquinamento degli oceani è una piaga costante degli ultimi decenni. Ogni anno, ben 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono nelle acque dei mari di tutto il mondo. Lo scopo dell’Art Ocean’s Day di Milano è stato anche quello di sensibilizzare le persone sulla situazione e sulla necessità di invertire la rotta. Come ha sottolineato il presidente di Let’s do It! Italy, Vincenzo Capasso. «Siamo riusciti ad unire l’arte con la raccolta, la riqualificazione e la rigenerazione dei rifiuti. Questo è un modo per far capire che i rifiuti possono avere una seconda vita. Così come il lavoro con i bambini che hanno realizzato i disegni in mostra ha permesso loro di acquisire maggiore consapevolezza sul problema. Ed anche le opere degli artisti hanno permesso alle persone di impattare con il problema».
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