Le dure prese di posizione del senatore Sandro Ruotolo e del coordinatore di Libera Campania Mariano Di Palma
Le colpe dei padri non ricadano sui figli. Soprattutto se si tratta di reati. E ancor più se sono reati mafiosi. Ma se quei figli prendono ad esempio il padre pregiudicato allora il discorso cambia. E cambia per Emanuele
D’Apice, eletto ieri presidente del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Fin qui nulla di male. Nel discorso di insediamento per la nuova carica D’Apice ricorda sua padre Luigi, pregiudicato di camorra, conosciuto con il soprannome di ‘O ministro. Nel suo intervento il consigliere anziano dell’assise stabiese lo definisce «il mio faro che mi ha insegnato tutto: i valori, l’educazione, il rispetto oggi devo a lui l’uomo che sono». A quelle parole sono seguiti gli applausi dei consiglieri comunali.
La denuncia arriva dal senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo. «È inaccettabile quello che è accaduto ieri pomeriggio nell’aula del
Consiglio comunale di Castellammare di Stabia», ha detto il senatore. «Ciò che è accaduto rappresenta un vero insulto alle istituzioni, alle persone perbene. Il ministro dell’Interno, il Prefetto di Napoli non devono attendere un minuto in più per la nomina della commissione d’accesso al comune di Castellammare di Stabia come più volte abbiamo richiesto in interrogazioni e question time», ha aggiunto Ruotolo.
Già lo scorso marzo, assieme ai senatori De Petris, Errani, Mirabelli e Valente, Ruotolo aveva depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno sugli affari del clan D’Alessandro. Dall’operazione Domino bis era emerso che il clan si è infiltrato anche nel sistema degli appalti pubblici e nell’inquinamento della politica locale. Per questo i senatori avevano chiesto al Prefetto di nominare una commissione d’accesso agli atti del Comune di Castellammare di Stabia.
Libera Campania si accoda alla richiesta di scioglimento del Comune vesuviano. «I fatti avvenuti in questi mesi, le intercettazioni in cui il clan D’Alessandro esalata una formazione politiche, e i fatti dell’ultimo periodo sono preoccupanti. La città – dice il coordinatore regionale di Libera, Mariano Di Palma – è stata teatro di dinamiche criminali in cui il clan D’Alessandro è stato protagonista. La recrudescenza del clan è nota in tutta la Campania, ed è preoccupante per l’equilibrio dell’intera Città metropolitana».
«Il video del presidente del Consiglio comunale che esalta il padre è allucinante ed allarmante perché consegna il senso che le istituzioni hanno nel nostro territorio. Ancora più inopportuno – dice il coordinatore di Libera Campania – che ringrazi la famiglia in quel modo. Bisognerebbe chiedergli quali valori ed educazione il padre gli abbia insegnato. Quella di violenza che ha lasciato vittime innocenti in città? Il clima di impunità è preoccupante. È un insulto ai familiari delle vittime innocenti. Tutti questi signori sono responsabili, anche qualora non materiali, ma sicuramente morali delle centinaia di vittime innocenti del nostro territorio. Speriamo che il ministero dell’Interno prenda provvedimenti al più presto», ha concluso Di Palma.
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