Dal 28 gennaio è in libreria per Minimun Fax “Barre – Rap, sogni e segreti in un carcere minorile” e a giorni anche lo street album “Barre Mixtape”
Il carcere non deve essere solo un luogo di detenzione. Deve essere un luogo di rieducazione, di apprendimento per trovare una strada una volta fuori dalle sbarre. Sono diverse le carceri italiane in cui vengono svolte attività ricreative, di studio, lavorative. Come al carcere di Arienzo dove l’attore napoletano Antonio Perna ha tenuto un laboratorio teatrale. Come a Poggioreale a Napoli dove è nata la pizzeria Brigata Caterina. E ancora le Scappa-telle di Made in Carcere, biscotti vegani realizzati presso l’Istituto penale minorile Fornelli di Bari in collaborazione con l’istituto penale di Nisida.
Con i minori detenuti lavora anche il rapper calabrese Francesco “Kento” Carlo che, da diversi anni realizza laboratori musicali. Un’esperienza che è finita in un libro. Dal 28 gennaio è in libreria per Minimun Fax “Barre – Rap, sogni e segreti in un carcere minorile”. Oltre dieci anni di esperienza formativa in diverse carceri minorili condensata in 177 pagine. Quella nelle carceri «è un’esperienza che ti fa riflettere. Ci sono molte misure alternative alla detenzione. E quindi la prima domanda che non puoi non farti è chi ci va in carcere. E andandoci di persona ti rendi conto che sono gli ultimi, quello che non hanno una famiglia, una sicurezza economica, quelli che non hanno spesso nemmeno i mezzi culturali per capire l’esperienza che stanno vivendo», ha detto Kento in un’intervista a Giornale Radio Sociale.
Accanto al libro è uscito anche uno street album. Già disponibile su tutte le piattaforme musicali, nelle prossime settimane Barre Mixtape uscirà su vinile per Aldebaran Records.
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