Il negozio confiscato al boss Ruggero Cantoni, e messo a bando dal Comune di Erba, è stato aggiudicato alla cooperativa sociale Noi Genitori
La mafia al nord non esiste. Un refrain che, nonostante le numerose inchieste, condanne, confische, continuiamo a sentire. Eppure la cronaca racconta altro. Come nel caso di Erba, il piccolo comune in provincia di Como, dove sono stati destinati al riutilizzo cinque beni confiscati. Tra questi un negozio confiscato all’organizzazione guidata dal boss Ruggero Cantoni. L’attività commerciale è stata messa a bando nei mesi scorsi. Ad aggiudicarselo la cooperativa sociale Noi Genitori. Quella della coop che assiste ragazzi con disabilità è stata l’unica offerta pervenuta. Nei locali confiscati saranno venduti i biscotti realizzati proprio dai ragazzi con disabilità seguiti da Noi Genitori.
Il negozio era stato affidato al Comune di Erba dall’Agenzia dei beni confiscati nel 2010. Nei primi anni la struttura aveva ospitato lo sportello comunale Spaziogiovani. Poi la scelta, avallata dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, di rimetterlo sul mercato tramite bando. Scelta contestata da alcuni parti. Come dal consigliere regionale della Lombardia del M5S Raffaele Erba. L’indirizzo della giunta comunale di Erba è chiaro. I proventi della locazione del negozio di via Volta 52 saranno destinati alle politiche giovanili.
Gli altri beni confiscati assegnati consistono in un magazzino e tre alloggi. Il primo è andato all’associazione Trapeiros di Emmaus ed al Centro di Ascolto Caritas Decanato. Due alloggi saranno assegnati a canone sociale secondo le regole dei Sap di Regione Lombardia. Un terzo ha avuto destinazione d’uso come alloggio di emergenza abitativa.
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