L’iniziativa parte da un quartiere ad alto tasso di dispersione scolastica
Libri come fossero semi. Questo il claim dell’iniziativa avviata da un gruppo di associazioni regine in collaborazione con l’Atam. Torna dunque in città il bibliobus. Fermo dal 2019 è stato ristrutturato dall’azienda di trasporto di Reggio Calabria per portare i libri nel quartiere periferico Arghillà, connotato da forte dispersione scolastica. A sostenere l’iniziativa l’Udi di Reggio Calabria, la Biblioteca dei Ragazzi e delle Ragazze, il consorzio Macramè, il gruppo reggino Nati per Leggere, le associazioni Adexo e Jineca.
Ogni giovedì sarà possibile spulciare i libri presenti sul bibliobus, scegliere quello da leggere e restituirlo la settimana successiva. Il bibliobus non si fermerà ad Arghillà. Titti Federico dell’Udi Reggio Calabria ha sottolineato che «certamente utilizzeremo periodicamente anche in altri quartieri per diffondere l’invito alla lettura. Per noi è importante stabilire un contatto, dare continuità a questa esperienza e diffondere la consapevolezza che ci sono libri disponibili senza doversi allontanare dal quartiere».
Quella di Reggio Calabria non è l’unica esperienza del genere. Lo scorso gennaio è stato realizzato, all’interno di un bus da rottamare della Kyma mobilità, la municipalizzata dei trasporti di Taranto, il progetto Basequa per i bambini dai 6 agli 11 anni. Mentre a maggio Vibo Valentia, ha inaugurato il bibliobus in spiaggia con una sezione di audiobook per disabili.
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