La legge per l’eliminazione delle barriere architettoniche è la 13/1989, insieme al regolamento di attuazione, ovvero il decreto ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989. Sono passati 33 anni, ma sono ancora tanti i luoghi inaccessibili alle persone con disabilità. Basti leggere i dati diffusi da Rete per l’Autonomia e Uildm Bologna, che stimano che nel solo capoluogo emiliano più del 70 per cento dei negozi e dei luoghi della socialità hanno almeno un gradino all’ingresso. Per le persone con disabilità motoria, soprattutto se in carrozzella, questi luoghi non sono accessibili. Necessitano dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Le cose però potrebbero cambiare. Entro settembre 2023 le aziende dovranno essere accessibili alle persone con disabilità. Qualora non rispettassero questo adempimento rischierebbero sanzioni. Per contribuire all’abbattimento delle barriere architettoniche, la confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, ha ratificato un protocollo per il rispetto delle linee guida per l’accessibilità agli esercizi commerciali e ai laboratori artigiani. Il documento è stato sottoscritto con Rete per l’Autonomia e Uildm Bologna.

Tre i punti chiave. Cna si impegnerà ad informare le imprese associate degli adempimenti previsti dalle linee guida. Si impegnerà inoltre a mettere a loro disposizione consulenti tecnici per verificare se sono in regola o meno con questi adempimenti e su come intervenire per adeguarsi. Ed infine è previsto un impegno per creare convenzioni con imprese artigiane associate per la realizzazione delle opere di adeguamento necessarie. Già all’interno dell’associazione sono presenti imprese che possono installare una rampa, sistemare una porta o un impianto. La presenza di imprese di settore tra le firmataria dell’accordo permetterà sia di velocizzare i tempi per la messa a norma, che di ridurre i costi per le attività commerciali.

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